Westmalle Tripel
Westmalle
Trappista
C’è tutto, non di tutto: c’è, in questa birra, tutto quello che è necessario e sufficiente per fare una splendida triple, anzi, la “madre” di tutte le triple, per universale riconoscimento. Molto alcolica, bionda, alta fermentazione: le tre condizioni (o almeno, le tre principali) per le quali si dà vita ad una triple, e che in questa birra (dalla ricetta pressoché immutata dal 1956) sono presenti al top. Bel colore oro antico, schiuma compatta, cremosa e abbondante, con un perlage che ricorda lo champagne (in Belgio la chiamano ancora, non a caso, “lo champagne di Campine"). L’aroma: ricco e complesso, molto pronunciato, con sentori fruttati (banana), un luppolo vivacissimo e un tocco di malto nel sottofondo. Il corpo è robusto, strutturato e caldo: il luppolo la fa da padrone, in un contesto fruttato, e la potenza dell’alcool la completa nel finale. Moderatamente frizzante, da vita ad un finale secco e asciutto, mediamente astringente e nettamente amaro. L’invecchiamento la fa variare nel gusto, fino ad una preponderanza del fruttato e abboccato.